Per puro caso ho letto recensioni su due suoi film, così sono andato a vedermeli. Parlo di Derek Cianfrance, un quasi mio coetaneo – per la verità più giovane di me di 4 anni che ha sfornato un paio di film non dissimili tra loro (una sorta di “variante sul tema della disperazione”): Blue Valentine (2010) e Come un tuono (2012). La disperazione di trovarsi padre e senza mezzi, in quei particolari Stati Uniti che più rispondono al reale: spazi immensi che rimpiccioliscono e asciugano sentimenti e persone. Film lenti, come lenta è la vita nel suo procedere quando attendi il gesto degli altri, l’altrui azione e l’altrui passo, in specie quello dei bambini.
Sono film sulla paternità e il padre, un po’ eroe (nel primo caso accetta di esserlo consapevole che la bimba non è figlia sua), un po’ povero disgraziato che si arrabatta a far lavori di fatica che nessuno vuol più fare, è sempre Ryan Gosling, altro giovanissimo talento (1980) che per altro, incidentalmente, sembra il sosia di un ex borsista Cnr brasiliano che abbiamo avuto in istituto da noi.
Film, soprattutto il primo, (anche) sulle dinamiche di coppia e sulla loro complessità. Dalle incrostazioni di una vita ordinaria e, come direbbero loro (ma come diciamo anche noi, senza troppe perifrasi) “di merda”, emergono sentimenti puri, cristallini e una semplicità disarmante negli intenti nobili, magari non sempre perseguiti con mezzi altrettanto nobili. Insomma: film belli e durissimi. Bravo Derek!