Quando mi trovo a Mesiano, alla facoltà di ingegneria dove sto completando il mio dottorato, ho diverse opzioni per mangiare. Il dipartimento è fisicamente lontano dalla città o da altri paesi: non ci sono grandi alternative e quindi, come quasi sempre accade, le alternative sono “interne”. A parte la “solita mensa” – con i pregi e i difetti delle mense, ma soprattutto con la storia “di lungo corso” che normalmente molte persone hanno con questa soluzione per fare un boccone di pranzo – esiste una “pizzeria portatile” (uno di quei rimorchi di camion che normalmente si vedono nelle fiere…), il bar (dove si può mangiare il “solito panino” ed eventualmente altri piatti freddi) e, negli ultimi tempi, una delle alternative – che ha riscosso anche un certo successo – è un distributore automatico di insalate, piazzato lì da un locale che sta nella frazione sopra il dipartimento.
Idea molto interessante e accattivante: una insalatona (con tanto di condimenti e pane) che sazia e non appesantisce, di qualità (gli ingredienti sono sempre freschi perché le inslate le rinnovano ogni giorno) e che costa il giusto.
Poi però c’è il solito tarlo della sostenibilità, del quale parlavo incidentalmente questa mattina con un amico al telefono. In foto, quello che rimane (a giudicare da quel che dice Greenpeace e un pur datato post trovato su un sito di informazione svizzero, pressoché in eterno…) della mia insalata. C’è una soluzione? Anche nel progredito Trentino siamo sempre a “bagnomaria” in un mondo incapace di trovare una vera soluzione a un problema, per altro ben noto da anni. Perché differenziare – come ben descrive Claudio Della Volpe in questo post – non significa ancora riciclare (e il post merita di essere letto per capire di quale complessità stiamo parlando…).
Come esseri umani siamo insostenibili. Anche chi è in buona fede e anche chi cerca in tutti i modi di sottrarsi al tributo che tutti diamo – volenti o nolenti – alla distruzione del mondo. La più innocente delle nostre azioni se va bene produce un aumento dei gas serra. Se va peggio rifiuti quasi ineliminabili…