Siamo abituati a tutto in questo paese, ormai. Ma, come qualcuno sosteneva, «la realtà supera sempre la fantasia». E’ il caso di questo film documentario che pare sia rimasto a metà, tra depressioni del regista, risalite, colpi di coda, notizie di cronaca che coinvolgono almeno un protagonista durante la lavorazione.
Ogni tanto quando pensiamo a questa Italia, dobbiamo pensare anche a questo parte del paese “deprimente”, che sembra vivere senza speranza. Difficile da definire: si rimane sempre un po’ esterrefatti, un po’ “marziani” rispetto a certi ambienti (nella fattispecie: il sottoproletariato… ma penso anche ad altri documentari video come Videocracy, di Erik Gandini, del 2009 oppure Il corpo delle donne, la denuncia di Lorella Zanardo sull’uso-abuso che del corpo femminile si fa nelle tv italiane e la conseguente ricaduta nella società). Ma questo mondo, che ci piaccia o meno, esiste e ci dobbiamo e dovremo far sempre i conti.
PS: il film è stato difficile da “trovare”: la programmazione “minimale” ci ha costretti a una – per altro piacevole – gita fuori porta per vedere il film, domenica a Firenze… Lo stesso regista lancia un appello dalle pagine di Repubblica per evitarne il sabotaggio.