la morte (in diretta) di Mango

Nella società voyeuristica nella quale viviamo non poteva non esserci un cellulare che riprendeva Mango negli ultimi istanti della sua vita. D’altra parte stava facendo un concerto e quindi era ne pieno della suo mestiere. Un mestiere per definizione pubblico. Ma non è tanto questo aspetto, che in diretta ci mostra il dramma di una vita letteralmente interrotta, quanto piuttosto l’aver goduto, alla fine, di quella che si chiama “la buona morte”.
Certo: troppo giovane e con tante cose ancora da realizzare, ma andarsene così – facendo ciò che ci piace, gratificati da un pubblico di fedelissimi (e alla fine chi se ne frega delle folle oceaniche…) – è quel che credo un po’ tutti si augurerebbero. Le ultime parole di una persona che sono parole cantate. Un bell’addio e per me almeno qualche ricordo di gioventù.