Coronavirus e responsabilità

Come tutti (o quasi) sono a casa. E voglio parlare proprio di questo.
Come tanti vedo il tg una se non due volte al giorno per capire l’evoluzione di questa triste vicenda che ci dovevamo aspettare (perché? Leggetevi Spillover, un libro formato bibbia che un po’ bibbia su questa faccenda lo è. Scritto per altro “in tempi non sospetti”, come si dice in questi casi. Il che va benissimo, visto che, almeno in teoria, per molti di noi è aumentato il tempo libero, se non altro per non dover andare e tornare dal lavoro tutti i santi giorni).
I ripetuti appelli che sento in tv – il cui “acme” è stato il video virale girato su YouTube e Facebook del sindaco del paese di Delia, in Sicilia, che ben riassume l’assenza di disciplina di un certo numero di nostri connazionali (il video lo trovate qui e merita di essere visto fino in fondo) – mi riportano alla mente parole che studiai niente meno che per un esame universitario e che scomodano niente meno che uno dei mostri sacri della filosofia, Immanuel Kant, che scrisse un lungo articolo nel 1783 dal titolo Risposta alla domanda: che cos’è l’illuminismo?
Anche questo invito a leggerlo – sempre per passare un po’ di tempo in maniera edificante – perché, soprattutto nella parte iniziale, sembra scritto oggi: «L’illuminismo è l’uscita dell’essere umano dallo stato di minorità di cui egli stesso è colpevole. Minorità è l’incapacità di servirsi della propria intelligenza senza la guida di un altro. Colpevole è questa minorità, se la sua causa non dipende da un difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi di essa senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! Questo dunque è il motto dell’illuminismo».
Forse in questo specifico frangente servirebbe un adattamento, anzi una sostituzione, della parola “intelligenza” con “(senso di) responsabilità”. Certe persone si comportano come dei “minori”, appunto (non vorrei esagerare e sembrare offensivo ma il termine che ho in mente, assonante con questo, è “minorati”): passi per gli inizi (ma i contagi hanno sempre un inizio… magari legato alla scarsa consapevolezza di chi fa da vettore per il virus) in cui abbiamo sentito di persone che sono andate a sciare (o erano già a sciare) e hanno scambiato l’emergenza per un’improvvisa scampagnata; passi per la coppia di anziani che si sono presentati alle Molinette di Torino tacendo di aver un figlio che era appena arrivato da Lodi, primo focolaio d’Italia; passi per tizio, passi per caio, ma mo’ davvero anche basta!
Bene, adesso mi ricompongo metto da parte il senso di scontento per gli indisciplinati (perché è sempre un po’ un paese diviso in due questo: da una parte ci sono invariabilmente i “cretini” che se ne stanno a casa e rispettano le regole con grande senso civico; dall’altra i “furbi” – trasversali: giovani, anziani… – che fanno come nulla fosse e come se l’intera vicenda non li riguardasse e fosse poco più di un curioso “fuori programma” rispetto alla routine) e la butto sullo scientifico.
La curva che vedete qui sotto si chiama logistica e potete rintracciarne alcune utili informazioni qui. Questa semplice curva spiega in realtà un sacco di fenomeni naturali ed è applicata in molti campi che vanno dall’ecologia (la dinamica delle popolazioni naturali di quasi tutte le specie segue questo andamento – almeno in linea teorica) all’elettronica (in questo andamento, per esempio, trovate il motivo per cui il vostro cellulare si carica velocemente fino a un certo livello e poi per arrivare al 100% sembra metterci molto più tempo).

Curva logistica (in blu) e la sua derivata prima, che indica il picco.


Adesso, qui sotto, riporto il grafico degli andamenti delle grandezze, a livello nazionale, i cui aggiornamenti giornalieri sono forniti dalla protezione civile (qui).
andamento nazionale COVID19 aggiornato al 18 marzo

Andamento nazionale COVID19 aggiornato al 18 marzo.


Come vedete sostanzialmente queste curve (logistiche) hanno tutte lo stesso andamento tranne quella (che fa ben sperare) dei nuovi contagi giornalieri (quella azzurrina in basso che sembra un po’ scendere). Notate nessuna somiglianza tra i due grafici? Quello che vediamo in questo secondo grafico (come andamento generale) non è che la prima parte (in basso a sinistra) del primo. Per farla vedere meglio mi sono “divertito” (ognuno si diverte come può…) a vedere “a che punto è la notte”. Forse così è più chiara:
Logistica e picco per COVID19 prendendo come grandezza il "totale casi".

Logistica e picco per COVID19 prendendo come grandezza il “totale casi”.


Ora, se cercate di sovrapporre questo ultimo grafico con quello teorico (il primo) immaginando di sovrapporlo alla prima parte della curva in basso a sinistra, beh potete avere un’idea visiva di quanto siamo lontani dalla fine della storia. I casi di contagio devono smettere di crescere per fare in modo che la “sigmoide” diventi effettivamente tale e arrivi al plateau (il plateau si ottiene nel tempo quanto tutte le grandezze non crescono più e il loro incremento giornaliero è zero, chiaro?).
Più la gente ha comportamenti incoscienti più questa sigmoide (e il relativo picco) si allunga. E’ semplice, è matematico e l’unica cosa che possiamo fare è stare a casa. Se non altro per rispetto a chi si fa il mazzo 24/7 negli ospedali o nei posti nevralgici.
Leggevo che solo ieri ci sono state ottomila sanzioni alle persone che sono state trovate in giro senza motivo. Vale a dire più del doppio dei morti. Facciamola finita, please!
PS: riporto un brevissimo brano di Spillover (p. 26):

Secondo il grande specialista Stephen S. Morse: “i virus non hanno organi locomotori, ma molti di loro hanno viaggiato in tutto il mondo”. Non corrono, non camminano, non nuotano, non strisciano. Si fanno dare un passaggio.

Ecco: evitiamo di dare passaggi agli sconosciuti…