La scomparsa di Clarabella e il livello della politica italiana

Clarabella

Clarabella, fidanzata di Orazio

Credevo Neri Marcorè scherzasse nel suo (bello) spettacolo di parole e musica, Quello che non ho, – visibile ancora su Ray Play a questo indirizzo. Credevo scherzasse quando citava l’interrogazione parlamentare che noi, popolo italiano, “ci siamo persi”, più di vent’anni fa, prima che il millennio e il secolo finissero così, “in bellezza”, nel trionfalistico segno dell’idiozia umana – e nella fattispecie italica – e della della stronzata. Una interrogazione fatta al Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato che riguardava l’assenza persistente di un gadget legato a una collezione che veniva data acquistando l’acqua Rocchetta. Se sul sito non ci fosse scritto “Camera dei Deputati” davvero non potremmo credere vero quello che riporto qui di seguito (per comodità del lettore), ma che mi sono semplicemente limitato a copia-incollare da questo indirizzo.

Al Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato. – Per sapere – premesso che: da varie parti viene registrata un’anomala situazione relativamente ai gadgets rappresentanti le squadre di Topolinia e Paperopoli distribuiti promozionalmente nelle confezioni di acqua Rocchetta junior; nelle scorse settimane infatti parecchie persone hanno acquistato un rilevante numero di confezioni dell’acqua in questione con la speranza di poter completare la raccolta dei soggetti componenti la squadra di Topolinia; il problema che si è verificato è la mancanza dei gadgets rappresentanti “Clarabella” che ha costretto parecchie persone a continui acquisti di confezioni di acqua con la speranza di poter ultimare la collezione; pertanto essendo difficile reperire Clarabella, risulta pressoché impossibile completare la collezione; gli altri personaggi Orazio, Pluto ed Eta Beta sono al contrario facilmente reperibili; sembra quindi di ravvisare una situazione anomala nella distribuzione dei gadgets in questione -: se intenda intervenire per verificare il rispetto delle normative che vincolano o che dovrebbero vincolare delle “promozioni” che, se mal gestite, a volte incidono onerosamente sui bilanci delle famiglie.

Che il livello della classe politica italiana fosse di una mediocrità (forse sarebbe meglio dire scarsezza) sconcertante lo sapevamo, ma fa sempre un certo effetto vederlo all’opera. Non ho neppure la forza di formulare una critica più argomentata su questo (e chissà su quanti altri!) episodio, a cui segue solo il silenzio e lo sconcerto, come di fronte alla morte. Perché se non fosse tragico, sarebbe ridicolo, ma purtroppo invece è tragico e basta. D’altra parte un altro grande attore comico del nostro tempo, Antonio Albanese, nel parodiare la classe politica con il suo personaggio Cetto La Qualunque, ha spesso confessato – pubblicamente, nei suoi spettacoli a teatro – di non aver aggiunto praticamente nulla a quanto gli è accaduto di ascoltare in alcuni comizi politici in sud Italia.