La guerra delle cappesante, il sushi e i limiti delle risorse

Battaglia navale: purtroppo quella che si combatte nella Manica non è questa…


Che tra francesi e inglesi storicamente non sia mai corso del buon sangue è tutto sommato cosa (storicamente) nota, ma che questo abbia a che fare con una specie di guerra dei pescatori è in effetti una novità per chi non si occupi di esaurimento delle risorse.
Charles Hall (questo signore qui per la precisione, visto che ha un certo numero di omonimi negli Stati Uniti), allievo di Howard Odum, fondatore di una branca dell’ecologia, sviluppò il concetto di Eroi (acronimo inglese di ritorno energetico sull’investimento (energetico), ovvero: quanta energia è necessaria per estrarre (e in generale ottenere) energia) proprio partendo dal settore ecologico in senso stretto – e non da quello energetico. E l’esempio della pesca intensiva fu tra i primi per spiegare questo concetto pur semplice. Un esempio “classico”, che si fa per aiutare a comprendere come anche risorse rinnovabili (come i pesci) se sfruttati troppo intensivamente, risultano non più rinnovabili. E’ un esempio in qualche modo storico, visto che già compare in un famosissimo libro del 1972: I limiti dello sviluppo – che quest’anno verrà ristampato col titolo I limiti alla crescita in occasione dei 50 anni del Club di Roma.
Appare quindi, tutto sommato come una non-novità – e anzi: una conferma di come purtroppo stiano andando le cose. Conferma che arriva anche dall’altra parte del mondo, quello giapponese la cui cucina è nota per il sushi e per uno dei mercati (dove il pesce si vende) più famosi al mondo: il Tsukiji che, ancora notizia di questi giorni, verrà spostato dalla sua sede storica, ad una dove pare il tasso di inquinamento sia molto più elevato, secondo quel che scrive il Post.
La notizia fa il paio con le dichiarazioni del “mito vivente” Jirō Ono, che durante le interviste per un documentario su di lui (Jiro e l’arte del sushi), parla (e il figlio gli fa da contraltare) di questo “grande problema” del pescato, del depauperamento delle risorse ittiche (soprattutto quelle di qualità su cui questi signori basano il proprio giro di affari). A questo link le sue parole.
Benvenuti: le previsioni cominciano a diventare realtà anche per il “primo mondo”…