Una piccola nota ancora sui problemi ambientali e su come anche le tacite scelte fatte dai futurologi intervistati nel documentario di Cerasuolo Ultima chiamata siano in qualche modo controverse. Al minuto 1:08:35 del documentario Bill Behrens, coautore de I limiti dello sviluppo, viene ripreso mentre esce di casa e sale sulla sua auto, una Toyota Prius, nota per essere l’auto ibrida (motore endotermico + motore elettrico) più venduta al mondo.
Con un caro amico, Ivan Maio, docente al Politecnico di Torino, sporadicamente abbiamo discusso delle possibili alternative ai motori endotermici. Di fronte al mio entusiasmo verso l’avventura dell’elettrico e in particolare verso il “tutto elettrico” (e neppure ibrido…) con auto che, pur costose, hanno un’estetica degna di questo nome (e ahimè la Prius con tutto l’impegno, non lo è) come la Tesla, Ivan mi ha sempre molto raffreddato. E in particolare lo ha fatto in maniera definitiva con questo articolo uscito a fine giugno su IEEE Spectrum (ne allego qui anche una versione PDF nel caso il link scomparisse nel tempo).
Questo per dire che, anche chi con le migliori intenzioni compie scelte personali che siano il segno di una la volontà di andare verso direzioni alternative, non è detto che la direzione che ha scelto l’abbia imboccata per il verso giusto…
PS: qui il sunto video, ad usum delphini, dell’ultimo rapporto IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) sul cambiamento climatico: http://youtu.be/XVw6dm12Eyw. Mentre qui il commento, risalente a un paio di mesi fa, di Luca Pardi: http://malthusday.blogspot.it/2013/10/cosa-manca-nei-rapporti-dellipcc.html. Buone letture e visioni…
PS: un’amica, nel frattempo, mi ha segnalato quest’altro istituto che si occupa del “futuro dell’Umanita”: Future of Humanity Institute, niente meno che promosso dall’Università di Oxford…