Il vento fischiava di sicuro sabato scorso 22 febbraio in Val di Susa. Mobilitazione nazionale per la (triste) vicenda dei quattro arrestati nientepopò di meno che per terrorismo. La storia è nota, ma per chi non ne avesse memoria, può trovarne una descrizione sommaria sul sito della Polizia di Stato che per molti aspetti pare molto meno enfatica della notizia che si può leggere invece nell’archivio di «Repubblica».
Sabato mattina al presidio di Borgone, siamo stati raggiunti e intervistati da Gad Lerner per la nuova trasmissione che andrà in onda su «Repubblica TV» e «Laeffe» domani sera alle 21,30. La trasmissione si chiama appunto «Fischia il vento». L’incipit del promo (che potete vedere a questo link) è:
C’è un paese pieno di storie, di fatti di cronaca, di persone pro e di persone contro. E’ lì che bisogna andare per scoprire dove fischia il vento.
Immagino provocatoriamente Gad Lerner ha spesso usato, con noi, in un incontro che è stato molto informale, la parola «rivoluzionari». Insomma un’accezione della parola abbastanza bizzarra, se rivoluzionario è identificato con tutto ciò che si discosta dal mainstream, da quel che sembra essere ri(con)ducibile a un vecchio motto sessantottino: «produci, consuma, crepa». Mi sono permesso di puntualizzare questo curioso uso della parola, visto che a me questa sembra la rivoluzione del buon senso. Chissà come verrà montato il video e chissà se le mie parole avranno sortito qualche effetto (dubito, ma la speranza è pur sempre l’ultima a morire): lo sapremo solo domani sera.
A onor del vero, nella puntata di «Che tempo che fa» di domenica sera, Gad Lerner, ha ovviamente annunciato il programma e anche il fatto di essere stato in Val di Susa. Ci ha fatto piacere un’affermazione che non si sentiva da tempo (ne faccio una parafrasi perché non ricordo le parole esatte): «attenti a non far di tutta l’erba un fascio e a dire che le persone che protestano siano tutti terroristi…». Ci voleva che Lerner venisse in Val di Susa per arrivare a tanto?