Forse sarebbe meglio dire: l’involontaria ironia di chi usa facebook. Certo: sappiamo da tempo che i “like” sono riduttivi e – sul lavoro – vivo in un posto in cui si fa ricerca accademica (o giù di lì) su come interpretare e analizzare i “like” (o meglio: l’infinita quantità di dati che sui social network vengono prodotti ogni istante). Una disciplina che si chiama sentiment analysis e sulla quale abbiamo organizzato una conferenza non più tardi di qualche mese fa: http://www.area.pi.cnr.it/areaperta/?q=node/1789
Fatto sta che accadono cose di questo tipo:
Ora: non so se si riesce a leggere. In ogni caso, per questioni di privacy ho eliminato il cognome e l’account della persona che ha postato questa notizia. Già un commentatore della stessa le dice quel che anche a me è balzato subito all’occhio: la foto del profilo della persona è sorridente – com’è anche giusto che sia: è carino presentarsi al mondo con un sorriso. Peccato che la notizia sia una tragedia. Ma non solo: la persona, evidentemente dotata di scarso sensibilità, non solo ha postato, ma ha anche dato – alla sua stessa notizia – il “mi piace”. Beh, se “ti piace” che una ragazzina di 16 anni sia stata travolta e uccisa da un treno in corsa, puoi sempre candidarti come partner in qualche prossimo film splatter di Tarantino! Bah, veramente incredibile!